giovedì 28 gennaio 2010

LE FOTOGRAFIE

"Aveva quel sorriso sconcertante, che ti scaldava dentro da capo a piedi. La capacità di suscitare negli altri un'emozione simile è un dono stupefacente e non è difficile capire perché tutti i partner che la affiancarono sul set si innamorarono di lei."Il fotografo americano Bob Willoughby ebbe l'irripetibile privilegio di accompagnarecon la sua macchina fotografica dal 1953 al 1966 l'icona di stile Audrey Hepburn. Egli ci dischiude degli scorci non solo del suo lavoro sul set di molti dei suoi successi cinematografici ma anche della sua vita privata, raramente palesata al grande pubblico. In oltre cento fotografie a colori e in bianco e nero, per la maggior parte inedite, Willoughby ci offre una rara testimonianza della vita della Hepburn attrice, madre, moglie e amica degli animali.
Il fascino esercitato dalle fotografie di Willoughby muove dalla forza documentaria che le contraddistingue. Il fotografo cattura abilmente l'aura dell'- attrice, l'anatomia del suo volto e del suo corpo, facendo emergere le sfaccettature su cui si fondò il "fenomeno Hepburn". Incontriamo la Hepburn privata, diveniamo partecipi degli esordi della sua relazione con il futuro marito, l'attore Mel Ferrer, e della gioia della giovane madre che osserva i primi passi del figlio Sean. Insolite sono anche le fotografie che la ritraggono insieme ai suoi due animali domestici, lo Yorkshire Terrier "Famous” ed il caprioletto "Ip”, che si portava dietro addirittura al supermercato.
Affianco a queste immagini, vediamo poi la Hepburn attrice che si muove davanti alla macchina da presa ed alla macchina fotografica di Willoughby con la sicurezza di un sonnambulo, con grazia e naturalezza.
Bob Willoughby getta uno sguardo oltre la facciata del mondo di luci e paillette di Hollywood, mostrandoci una giovane donna piena di spontaneità e gioia di vivere, il cui sorriso tuttavia è sempre attraversato anche da una sottile vena di malinconia. Forse fu proprio questa sua vulnerabilità a distinguerla dalle altre dive ed a renderla immortale.
Audrey Hepburn, per l'anagrafe Edda Kathleen van Heemstra Hepburn- Ruston, viene considerata ancora oggi un simbolo di stile ed eleganza e fu un'icona hoolywoodiana già in vita. Eppure, questa delicata ragazza belga, che iniziò la sua carriera come modella a Londra, non corrispondeva affatto all'immagine della donna di quell'epoca, incarnata piuttosto da figure come Marilyn Monroe, Sophia Loren o Gina Lollobrigida. Con il suo aspetto efebico coniò nel cinema degli anni cinquanta e sessanta una nuova immagine di donna. Le sue straordinarie interpretazioni in "Sabrina” o "My Fair Lady” sono passate alla storia.
Inizialmente, lungi dall'essere considerata una classica bellezza hollywoodiana, impersonò piuttosto l'antitesi dell'ideale cinematografico di bellezza femminile. I grandi occhi scuri da cerbiatto, il viso delicato e determinato, la bocca sensuale, gli attillati abiti di sartoria diedero vita all'immagine che indelebilmente ne serbiamo nella memoria. Il suo corpo androgino, il suo fascino, il suo sorriso radioso e la sua raffinatezza fecero di lei l'ideale della "nuova donna": individualista, ostinata, intelligente e "col petto piatto".
L'attrice scomparsa il 20 gennaio 1993 in Svizzera non era però solo una splendida donna ed una straordinaria interprete: aveva anche un gran cuore. Sfruttò la sua popolarità impegnandosi in tutto il mondo per i diritti dei bambini a partire dal 1988 come ambasciatrice speciale dell'UNICEF. Ancora poco prima della morte fece appello ai suoi simili perché si impegnassero con maggior slancio nella lotta contro la fame in Africa. In questo contesto vanno collocati i suoi insoliti "consigli di bellezza": "Per avere delle belle labbra, pronuncia delle parole gentili. Per avere dei begli occhi, cerca la parte migliore delle persone. Per dimagrire, dividi il cibo con gli affamati.” Principi a cui lei rimase fedele per tutta la vita.
Bob Willoughby (nato nel 1927 a Los Angeles) viene considerato ancora oggi uno dei più importanti fotografi e cronisti della Hollywood classica. Studiò Scienze del cinema all'USC Cinema Department e Design con Paul Sass al Kann Institute of Art, fece pratica con Wallace Seawell, Paul Hesse e Glenn Embree, e a partire dalla fine degli anni quaranta lavorò per i grandi studi cinematografici e le grandi riviste come impegnato fotografo free lance. Nel 1971 lasciò Los Angeles insieme alla famiglia e si trasferì in Irlanda. Oggi vive e lavora nel sud della Francia.
Le sue fotografie sono esposte alla National Portrait Gallery di Washington, alla National Portrait Gallery di Londra, al National Museum of Photography di Bradford, alla Bibliotheque Nationale di Parigi, al Musée de la Photographie di Charleroi, al Museum of Modern Art di New York e in molte altre sedi.

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