lunedì 4 gennaio 2010

IL FOTOGRAFO DI AUDREY


Bob Willoughby, considerato uno dei più importanti fotografi americani della Hollywood classica, creatore di ritratti che sono diventati delle icone cinematografiche grazie alla sua musa Audrey Hepburn, è morto all’età di 82 anni in seguito ad un tumore. L’annuncio della scomparsa, avvenuta venerdì scorso nella sua casa di Vence, nel sud della Francia, è stato dato oggi al «Los Angeles Times» dalla nuora Claire Willoughby. Il fotografo ha avuto il privilegio di immortalare attori leggendari come Marilyn Monroe, John Wayne, Humphrey Bogart e Elizabeth Taylor. È stato per un lungo periodo anche il fotografo del cantante Frank Sinatra, del musicista Louis Armstrong, e degli attori Kim Novak, William Holden e Jack Lemmon. Bob Willoughby ebbe in particolare l’irripetibile privilegio di accompagnare con la sua macchina fotografica dal 1953 al 1966 l’icona di stile Audrey Hepburn. Fu ingattiato dalla Paramount quando l’attrice girava «Vacanze romane» e da allora ha scattato per lei oltre 20.000 foto, selezionate poi per mostre, libri e riviste. Con il suo lavoro ha mostrato Hepburn sul set di molti dei suoi successi cinematografici ed anche della sua vita privata, raramente palesata al grande pubblico. Con le sue foto Willoughby ha offerto una rara testimonianza della vita della Hepburn attrice, madre, moglie e amica degli animali. Il fascino esercitato dalle fotografie di Willoughby muove dalla forza documentaria che le contraddistingue. Il fotografo catturò abilmente l’aura dell’attrice, l’anatomia del suo volto e del suo corpo, facendo emergere le sfaccettature su cui si fondò il «fenomeno Hepburn». Nei suoi ritratti si vede la Hepburn privata, gli esordi della sua relazione con il futuro marito, l’attore Mel Ferrer, la gioia della giovane madre che osserva i primi passi del figlio Sean. Insolite sono anche le fotografie che la ritraggono insieme ai suoi due animali domestici, lo Yorkshire Terrier «Famous» ed il caprioletto «Ip», che si portava dietro addirittura al supermercato. Con il suo aspetto efebico Hepburn coniò nel cinema degli anni Cinquanta e Sessanta una nuova immagine di donna. Le sue straordinarie interpretazioni in «Sabrina» o «My Fair Lady» sono passate alla storia: con le sue foto Bob Willoughby gettò uno sguardo oltre la facciata del mondo di luci e paillette di Hollywood, mostrando una giovane donna piena di spontaneità e gioia di vivere, il cui sorriso tuttavia era sempre attraversato anche da una sottile vena di malinconia. Nato nel 1927 a Los Angeles, Bob Willoughby studiò storia e tecnica del cinema all’Università della California e design con Paul Sass al Kann Institute of Art di Los Angeles. Come fotografo fece pratica con Wallace Seawell, Paul Hesse e Glenn Embree e a partire dalla fine degli anni Quaranta lavorò per i grandi studi cinematografici di Hollywwod (soprattutto Paramount e Warner Bros) e le grandi riviste come impegnato fotografo free lance, in particolare per «Life» e «Look». Nel 1971 lasciò Los Angeles insieme alla famiglia e si trasferì in Irlanda e nel 1999 comprò casa in Francia, stabilendos a Vence, nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Le sue fotografie sono esposte alla National Portrait Gallery di Washington, alla National Portrait Gallery di Londra, al National Museum of Photography di Bradford, alla Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, al Museo della Fotografia di Charleroi e al Museum of Modern Art di New York. Willoughby ha pubblicato 15 libri fotografici, l’ultimo dei quali è apparso nel 2003 con il titolo «The Star Makers», con la prefazione del regista Sydney Pollack.

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